Una vita intrisa di architettura, design e arte dove la parola “sperimentare” è stata la sua compagna di sempre; un verbo che ha trovato in Guido la sua efficienza, il suo rendimento.
Non è mai facile parlare di una persona cara che ci abbandona, soprattutto se nel corso degli anni è stata fonte di ispirazione e maestro a cui riferire. Ma è un atto dovuto, ancor prima di essere sentito, soprattutto perché Guido era speciale.
Ricordo che, da studente, lo incrociai per la prima volta nelle aule universitarie in cui, insieme al Prof. (Maestro) Riccardo Dalisi, si occupava di progettazione con un chiaro interesse (mai velato) verso il design.
Lezioni che parlavano di passione, di amore verso la materia che, se plasmata con amore, dà corpo all’immaginazione. Le sue mani e la sua mente hanno sempre visto in ogni materiale, in particolare il legno, l’oggetto del desiderio, dove, appunto, la sua immaginazione era capace di trasformarlo in un’oggetto “scultura”; un pezzo unico di design.
Nel 1997, grazie all’amico comune, il maestro ceramista Antonio Avagliano, ebbi il piacere di incrociarlo di nuovo e di lì a poco diventare suo amico. Iniziarono da allora, in un polveroso laboratorio di ceramica, persi tra argilla e smalti colorati, le nostre chiacchierate e il nostro confronto sul concetto di “forma e funzione”. Abbiamo sempre avuto una visione “diversa” della materia ceramica, ma la passione ha annullato ogni distanza fino a completarci quando abbiamo affrontato progetti comuni.
Una vita intrisa di architettura, design e arte dove la parola “sperimentare” è stata la sua compagna di sempre; un verbo che ha trovato in Guido la sua efficienza, il suo rendimento.
Guido merita che si conosca la sua storia professionale e che, soprattutto, gli venga riconosciuto il ruolo che merita: quello di maestro del design.
Guido La Puca nasce a Napoli nel 1954, si laurea in Architettura presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II nel 1983. I suoi interessi culturali collimano, appena laureato, con le sperimentazioni che Riccardo Dalisi va conducendo nell'area proletaria napoletana e nella ricerca delle espressioni "autoctone" nel campo del Design.
Collabora, già da studente, alle attività didattiche e di ricerca, verificandone i risultati con la partecipazione alle relative manifestazioni, mostre e convegni: di quel periodo, dal 1974 a tutto il 1983, le varie testimonianze attestano la predilezione di La Puca verso problematiche inerenti alla disciplina del Design e l'Allestimento Museografico.
Nello stesso periodo collabora con Riccardo Dalisi agli studi e alle ricerche per attività pubblicistiche: vedi la pubblicazione su Antonio Gaudì ed altre di quel periodo.
Risultati inattesi testimoniano poi, alla fine dello stesso periodo, le opere eseguite nel campo del restauro architettonico e nel recupero di reperti di valore storico nell'area dell'oggetto d'uso.
Esplorazioni ed esperimenti condotti in campi di pura espressività, come quelli sulle arti figurative, testimoniate da mostre e convegni presso gallerie d'arte, confermano la presenza di una "misura ideologica" che tenta di coniugare necessità funzionali ed espressività di cultura vernacolare-popolare.
Si ricordano le opere:
"Modulo rotante e slittamenti" - lab. Eco Azzurra - Napoli
"Ho ereditato una stella" - Castello Aragonese - Ischia
"Rosso Diesis" - Mostra di pittura - Ischia
Fondazione del laboratorio "ECO AZZURRA" - Napoli.
Ricerche sperimentali svolte in campi estetici di diverse categorie denotano interessi da parte di La Puca verso nuove forme di espressività, raccolte da integrazioni tra esercizi figurativi e composizioni musicali.
Varie trascrizioni, infatti, offrono contributi significativi a compilare espressioni formali per l'attività operativa svolta nell'allestimento e nel progetto del prodotto di arredo. Risultano a testimoniare le opere: Napoli, Padova, Pavia, Murano, Livorno, Miami, ecc.
Dal 1990 in poi risulta particolarmente interessante la collaborazione di La Puca con organizzazioni e sistemi produttivi, sia del Sud che del Nord Italia, nel campo dell'Arredo e del Complemento di Arredo. Quest'ultimo settore risulta il luogo più congruente dove le esperienze acquisite dallo studio di nuovi materiali e relative proprietà espressive e la conoscenza reale di fattori tecnici e tecnologici consentono all'architetto la possibilità di proporre progetti di particolare qualità innovativa:
- progetto sedia in alluminio - Gallotti & Radice - Como
- progetto divano - INSA - Pavia
- studi sulla ceramica - Fornace della Cava - Cava-Salerno
- ricerca sul tema: "il sole" - lab. Eco Azzurra - Napoli
- progetto "sedia Granduca" - Alpi - Modigliana-Faenza.
Nel periodo, dal 1990 a inizio anni 2000, emerge, tra le altre attività operative e di ricerca, il contributo didattico offerto come collaboratore e assistente ai corsi universitari di progettazione svolte dal prof. Riccardo Dalisi e il personale contributo offerto ai corsi presso l'Istituto Superiore di Design, a Napoli, dove le sue capacità operative nell'uso di attrezzature elettroniche hanno facilitato la trattazione e l'insegnamento nell'ambito della progettazione e nella rappresentazione architettonica.
Più ampi rapporti di collaborazione e di proposte operative caratterizzano quest'ultima fase di attività, dove l'interesse culturale e di ricerca si articola fra le diverse organizzazioni produttive di cui si raccomandano: le proposte per l'uso della terracotta, la manifattura e l'uso della ceramica, l'oreficeria, armature illuminanti, ecc.
Nella manifattura della produzione di attrezzature domestiche e complementi di arredo in cristallo soffiato e molato, ha collaborato con l'architetto Filippo Alison all'operazione "Mestieri d'Autore" promossa dalla camera di Commercio di Siena, contribuendo con la costruzione dei modelli della serie "I Maestri".
Col proposito di indagare le proprietà e le potenzialità espressive di nuovi materiali: "artefatti lignei stratificati" e moderne tecnologie, propose, in collaborazione della Alpi s.p.a. divisione legno, alla Mostra Promosedia di Udine (1993) un modello sperimentale: Sedia Savonarola, sul tema "Forme antiche e nuove tecnologie". Per la stessa azienda ha ricercato, con proposte già in atto in parte collaudate e brevettate, di prodotti le cui caratteristiche strutturali esaltano, combinando materiale ligneo e materie sintetiche, le qualità espressive di attrezzature di arredo nelle funzioni di schermature e di diffusori luminosi.
Già da tempo si era enormemente sviluppata in lui l'attitudine per la manipolazione dell'argilla ed in questo luogo gli riesce di continuare con le sperimentazioni per tutto l'inverno, circondato, in un nuovo osservatorio con opportunità di visite qualificate nel settore della ceramica (incontri con critici, giornalisti, artisti, ecc.).
Negli stessi anni anno vengono pubblicati i seguenti articoli:
- "Modelli sperimentali d'architettura" di Simona Barucco - Giornale di Napoli,
- "Le architetture di Guido La Puca" di Maurizio Vitiello - Globo
A seguito delle riconoscenze ottenute, La Puca fu invitato da Ugo La Pietra a partecipare alla mostra sull'artigianato artistico tenutasi a Todi nel 1996 ed alla manifestazione di Verona "Abitare il tempo" nello stesso anno.
Nel 1997 partecipa a: Dialoghi di In Forma Azione da IKONOS (Roma) con il tema: Legnatico presentazione del brevetto LIGNEALUCE - manufatto a struttura composita laminare con strati alterni, opachi e trasparenti.
Negli anni 2000, la sua attività di design lo vede impegnato con collaborazioni presso le aziende di manifattura ceramica “Nuove Fornaci Cava Antica”, “Cava Cotto” e “Ceramicava”. Riprende anche la sua attività di architetto, che a partire dal 2014 lo vedono impegnato nel progetto EB Studioarkè & Partners srl, un network di professionisti che hanno fatto dell’architettura, dell’arte e del Design la loro “pulsazione di vita”.
Merita una citazione l’ultimo progetto di architettura che ci ha visti lavorare insieme: The Horn. Un complesso di ville residenziali in maremma dal carattere unico e sperimentale, dove abbiamo coniugato tutte le nostre passioni e applicato il motto “forma e funzione” allo spazio architettonico.
Ciao Guido, maestro di design.